domenica 22 giugno 2008

THE SENSUALITY HUMOUR di Valerio Balestrieri

In scena il Burlesque di Kitty Hartl, parodia e streap-tease con special guest: Marisa Laurito

The New Burlesque
direzione artistica Kitty Hartl

MY Showreel


Durata: 2h
TARGET - Spettatore livello EXPERT dai 30 anni in su

DRAMA – Lontanissimo dalle atmosfere ‘hot’, ma freddamente ‘grunge’, degli attuali streap-tease da night, il Burlesque si riappropria con la ‘forza’ di un genere tramontato, più vicino (per noi italiani) al
Teatro di Varietà. Ne riprende atmosfere, suoni e addirittura la struttura, dato che la platea è seduta per l’occasione tra i tavolini. Lo spazio indubbiamente si presta, e l’orario pure: start ore 24.00. In scena ‘numeri’ di canzoni-parodia (al limite della macchietta) e improbabili streap di ballerine in ‘carne’ con copricapezzolo, paillettes, lustrini, boa e piume di struzzo. Il trucco, quasi maschera, fa riaffiorare alla memoria degli over 30 le Sorelle Bandiera, anche se lì la parodia era di ‘genere’; qui in gioco ci sono le suadenze, che vissute da attrici prive di ‘physique du rol’, ironizzano, diventando a loro volta icone di abbondante femminilità che magnetizza comunque gli sguardi, e cattura.

SET – Gelatine rosse e blu che proiettano fasci di luce sul fumo scenico sono il filtro che annuncia il numero, ma non lo separa dalla platea, in quanto con essa e per essa vive. Lo spettacolo scende inevitabilmente tra i tavoli, si nutre di commenti, fischi e ululati. E’ un senza veli a tutto tondo, saltano gli schemi e i ruoli.

ACT – Kitty Hartl declama con un sarcasmo americano che, malgrado la celere traduzione di un’italiana in ‘carne’ ed ossa come
Marisa Laurito, non ‘acchiappa’. Coinvolgono invece i numeri, specie quelli circensi, tra contorsionismi e trovate. La Laurito è un succulento ‘babà’, anche in guepière sul finale.

MOOD – Strutturato per un pubblico adulto, soffre il gioco di parole d’oltre oceano, che non appartiene al nostro piacere del doppio senso, meno esplicito, specie nei modi, ma più incisivo nelle declamazioni. Stupisce comunque l’abilità canora, strumentale e di intrattenimento di Kitty Hartl, e la straordinaria agilità delle sue ‘ragazze’ che malgrado la ‘troppa’ presenza scenica, seducono divertendo. Resta che, capito il genere, un lavoro così, si vede una volta nella vita.

Una produzione
Le lieu unique (Francia)