Durata: 2h
TARGET - Spettatore livello BEGINNER dai 25 anni in su
(intervista a cura di Valerio Balestrieri)
DRAMA – Mario Costa (parole di Salvatore di Giacomo). E poi è tutto un ‘O’ Sole mio’, che tanto sole poi non è, specie negli ultimi tempi; dalla politica, al sociale, dal teatro alla poesia, Rivieccio racconta a suo modo l’essere di Napoli.
SET – Scena da Avanspettacolo con Band in prima fila; classico One Man Show. Il fondale bianco cambia colore a seconda delle atmosfere. Band in camicia bianca e bretelle (all’americana) e maestro (di cerimonie) con sax da lancio: un vezzo per chiudere i brani.
ACT – Rivieccio diverte in maniera sobria. Costruisce la battuta con attenzione; la sua comicità e ricercata, assai lontana dagli attuali modelli napoletani popolari e sguaiati. Nel suo fare c’è molto Teatro: c’è il trucco, la parrucca e l’abito, che si sa, almeno in scena, fa il monaco. Poi ci sono le canzoni, dai classici americani, alle riuscite parodie, una su tutte ‘Arrivederci Rom’ sulle memorabili note di Garinei e Giovannini. Anche Antonio Bassolino diventa personaggio, forse il più divertente e reale.
MOOD – La regia è tradizionale. Alternanza di monologhi e canzoni che permettano al ‘mattatore’ di cambiarsi d’abito; corretta la misura. Coraggioso, ma riuscito l’omaggio a Eduardo De Filippo e Pupella Maggio e il finale serio, ‘Napoli città che aspetta’…qui, il vero comico è maestro e la pelle d’oca è garantita.
Una produzione
Music Station Group
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