mercoledì 18 giugno 2008

LEI. CINQUE STORIE PER CASANOVA

Cinque scrittrici italiane sono state invitate a immaginare la storia delle donne di Casanova. Le vicende del celebre seduttore sono quindi ri-viste con tutta la profondità dell'occhio femminile da Paola Capriolo, Benedetta Cibrario, Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziani e Mariolina Venezia
Passiamo attraverso corridoi, chiostri e stanze affrescate della magnifica Certosa di San Martino e nel nostro percorso incontriamo cinque donne.

" Quando uscivo dalle notti lunghe avvinghiata al suo corpo tutto portava il suo odore. Ogni cosa l'odore della sua pelle(...) Di sesso, sapeva." La monaca M.M. è sul suo letto. Una stanza scura e austera. È lei che ha insegnato a Casanova come sedurre una donna attraverso i tutti i sensi e adesso, in un letto pieno di fantasmi, notte dopo notte, nella sua reclusione volontaria si lascia lacerare dal desiderio.

"Ho desiderato davvero che tu amassi ancora come hai amato me. Con la stessa bruciante intensità (...) Non esiste nulla che possa farci sentire vivi più della passione, ed è vivo che io ti voglio (...)" È mollemente adagiata in una bianca vasca da bagno, dietro di lei uno struggente tramonto sul Golfo di Napoli. È la dolce Henriette, il primo amore di Casanova. Sono passati dieci anni e nel saperlo vicino il suo cuore ha un sussulto. Ma non cede alla tentazione di rivederlo. Fuggendo da lui ha conservato intatta la felicità del loro amore, redendolo così eterno.

"«Su, Marie-Anne, ringrazia il signore come si deve...» E io ti ho ringraziato, a modo mio. Si può dire che non abbia mai fatto altro." La terribile Charpillon è rinchiusa in cella, in mano ha gli orecchini di Casanova. Quei piccoli luccicanti oggetti le hanno insegnato che per avere bisogna dare qualcosa in cambio, sempre. Gli orecchini per i quali aveva dato il suo primo bacio. A Casanova.

"Nè mariti né gendarmi, né padri infuriati né alluvioni (...) niente lo aveva costretto a rinunziare a un amore (...) Possibile che proprio l'ingenua sposina lo avesse messo nel sacco?" Ed ecco Lucrezia, l'unica che è riuscita a far piangere Casanova. La pudica e candida donna, pur di non vederlo sposato alla giovane figlia gli aveva fatto credere che lui ne fosse il padre. Abilità di donna.

"(...) in amore la più grande vittoria sta nell'arrendersi, e fra tutti i sensi, in grado di procurare il massimo piacere è quello che pur non essendo uno di loro tutti li racchiude e li trascende: Il cuore". È con l'esuberante e fresca Lia che si conclude lo spettacolo. La cruda verità di un Casanova ormai vecchio e la sua fama leggendaria stridono al punto da far nascere nella giovane diciottenne il desiderio di darsi a un attempato Casanova.

È con un senso di gratitudine che lo spettatore si congeda. Gratitudine per l'emozione di una notte d'estate sotto la luna piena, per le parole, per la magia del luogo, per l’altra faccia della medaglia di quella che non può definirsi altro che una grande storia d’amore.

Eleonora Tedeschi

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